L’intonaco è fondamentale per  proteggere la muratura e dare la miglior base possibile su cui poi stendere la tinta all’esterno e all’interno della nostra casa. È importante quindi riuscire a stenderlo in modo compatto e soprattutto uniforme, in modo che non compaiano minimamente strisciature o grumi che possano comprometterne la stabilità e la protezione. Vi diamo di seguito una piccola guida su come intonacare una parete senza questi effetti collaterali che, specialmente per chi è alle prime armi o si cimenta per la prima volta con il “fai da te”, potrebbero verificarsi. Grazie alle indicazioni che vi daremo, invece, potrete alla fine vantare un intonaco ad hoc degno del miglior muratore.

La malta

L’intonaco è costituito da malta ed è questa che va preparata prima di stenderla. Per realizzare la malta, bisogna considerare 14 parti uguali di cui una di cemento, tre di calce e dieci di sabbia molto fine, come la sabbia silicea. Il cemento si sceglie invece a seconda del livello di resistenza che vogliamo raggiungere per l’intonaco, che varia in base al tipo di superficie su cui dobbiamo distenderlo. La quantità di ogni parte varia in base alle necessità e possiamo renderle uguali utilizzando una misura uguale per tutti, come una ciotola o un secchiello. Si mescolano quindi le parti tra loro, e dopo si continua a mescolare aggiungendo via via acqua pulita, evitando la formazione di elementi grumosi. Per questa fase esistono in commercio macchine intonacatrici di vario tipo (immagine a destra).

L’intonaco esterno

L’obiettivo dell’intonaco esterno è quello di proteggere la muratura dai robusti attacchi degli agenti atmosferici: vento, umidità serale e notturna, piogge anche torrenziali. Dovranno quindi riuscire a scongiurare le infiltrazioni e contemporaneamente dare respiro alle pareti. Inoltre, dovranno essere adatti a far attecchire nel modo migliore la successiva tinta, per dare colore ed estetica alla casa.

Una volta anche l’intonaco esterno era solito essere realizzato a mano tramite tre strati differenti, di un paio di cm totali, con finalità protettive e di uniformare. La preparazione di questi strati prevedeva tre fasi “manuali”: il rinzaffo, l’arriccio e il velo. Il primo di questi poteva anche non essere considerato per l’intonaco esterno. Per la parte di calce, si sceglieva tra calce idraulica grigia e calce bianca adesiva, la prima utile nelle posizioni con alta umidità, acqua o piogge frequenti, mentre la seconda era più adatta negli ambienti con bassissima umidità.

Invece oggi per la calce e per l’intonaco esterno vengono utilizzati degli intonaci premiscelati che si trovano già in commercio, che risultano alla fine leggermente meno spessi rispetto a quello preparato e disteso a mano, ma capaci di offrire uguale protezione. Il vantaggio è ovviamente quello di risparmiare notevoli quantità di tempo, avendo già tutto preparato e potendo già distendere l’intonaco sulla parete, che va comunque lavorato tramite staggia o frattone. Nei tratti più difficili e fragili, si può applicare prima della stesura una rete di qualche millimetro.

L’intonacatura

L’attività di intonacatura nel metodo tradizionale vede stendere sulla parete delle fasce verticali necessarie per appoggiare la staggia, il cui spessore si determina con dei bollini in rilievo che fungono da riferimento, messi prima delle stesse. Si lascia circa un metro tra una fascia e l’altra, perché in seguito da quelle fasce la malta si stenderà ulteriormente. Le parti sguarnite vengono comunque riempite con colpi di malta lanciati direttamente con la cazzuola.

In una seconda fase, si utilizza la staggia, una sorta di regolo che permette di livellare il piano e che permette di stendere l’intonaco in modo perfettamente piano eliminando il materiale eccessivo. Per gli spigoli si utilizzano delle tavole guida assieme alla livella, che verifica la verticalità tramite la bolla.

Infine, si rifinisce l’intonaco con il frattone metallico, un attrezzo apposito per lisciare l’intonaco partendo dall’alto fino alla parte più bassa. Il frattone in questo caso deve avere una suola di spugna, che inumidisca la parete con acqua mentre liscia l’intonaco.

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