A definire le caratteristiche dell’abbigliamento antitaglio sono principalmente due norme europee: la EN 340 e la EN 381-5.

La EN 340 individua il quadro generale di riferimento, indicando quelli che devono essere i requisiti al riguardo di prestazioni generali per ergonomia, grado di innocuità, invecchiamento, distinzione delle taglie, marcatura dei capi, compatibilità e informazioni che il produttore deve indicare sull’abbigliamento protettivo.

Per abbigliamento protettivo si intendono quei capi che ricoprono non solo il corpo (come giacche, grembiuli, pantaloni), ma anche altre parti del corpo come testa, mani, piedi.

A riguardo della marcatura, è definito che ogni capo d’abbigliamento protettivo (in cui è ricompreso anche quello antitaglio) deve essere dotato di un’etichetta che indichi diverse informazioni quali: taglia, marchio del produttore, nome o codice di prodotto, norme di riferimento, istruzioni di manutenzione, pittogrammi relativi al pericolo contro cui viene utilizzato quello specifico abbigliamento protettivo con, quando specificato, il livello di efficacia. Al riguardo del produttore, esso deve apporre le proprie informazioni anche in forma scritta indicando nome e indirizzo completo, la spiegazione dei pittogrammi, la denominazione del prodotto e le indicazioni per l’utilizzo.

Inoltre, deve essere specificato qual è il comportamento che subisce il materiale con l’invecchiamento nel tempo e deve possedere il marchio di conformità CE.

Entrando maggiormente nello specifico, la norma EN 381 disciplina il settore dell’abbigliamento antinfortunistico antitaglio, realizzato con materiali e accorgimenti particolari studiati appositamente per ridurre al massimo il rischio di taglio, specialmente da seghe circolari o a catena. Questa particolare tipologia di abbigliamento è quindi utilizzato di solito da lavoratori che utilizzano spesso e volentieri strumenti da taglio come seghe e motoseghe, come i boscaioli o le guardie forestali, ma sono consigliati anche per tutti coloro che utilizzano questi strumenti anche di tanto in tanto, come i giardinieri, perché garantiscono un elevato livello di protezione da questi infortuni che possono essere anche gravi.

La norma EN 381 distingue quattro classi che risultano in fase di test di questo abbigliamento con motoseghe, in base alla velocità della catena. Vale a dire:

Classe 0: 16 m/s

Classe 1: 20 m/s

Classe 2: 24 m/s

Classe 3: 28 m/s

Per gli arti inferiori distinguono inoltre i tipi A,B e C nel modo seguente:

Tipo A: sulla parte anteriore di tutte e due le gambe una protezione 180°, in più 5 cm sulla parte inferiore della gamba destra e 5 cm sulla parte esterna della gamba sinistra.

Tipo B: simile al modello A con 5 cm di protezione in più sulla parte inferiore della gamba sinistra.

Tipo C: protezione completa a 360° della gamba destra e della gamba sinistra.

Infine, per quanto riguarda la manutenzione di questi speciali capi d’abbigliamento si indica ciò che danneggia la protezione inficiando la sicurezza: il calore intenso tanto da bruciarne la superficie; l’eccessivo sporco; un errato lavaggio (mai oltre i 60°, mai centrifuga, mai asciuga biancherie ma solo asciugatura appendendo a piombo). Una volta rovinato l’indumento antitaglio non può essere riparato e si deve provvedere ad acquistarne un altro.

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