Non tutti i dischi diamantati sono di uguale qualità, e non esiste praticamente un disco realmente universale che renda in modo efficace e per lungo tempo su tutti i tipi di materiali. Possiamo però individuare i requisiti necessari affinché possiamo far rientrare un disco diamantato nella categoria dell’alta qualità.

Il primo requisito è la durata, misurata in questo caso nel numero di metri che un disco è in grado di tagliare per un certo tipo specifico di materiale. Tali prove sono testate sui dischi e vengono effettuate su più materiali e definiscono l’efficacia degli stessi su un materiale piuttosto che su altri. Sono prove che confrontano i dischi tra loro, per marche e per tipologia. Così, se è vero che dischi ottimizzati per determinati materiali (per cui risultano di ottima qualità) riescano a tagliarne anche altri di diverso tipo, d’altro verso per questi altri materiali si abbassa notevolmente il numero di metri che lo stesso disco riesce a tagliare, abbassando la qualità relativa ad altri materiali.

Un altro requisito è la velocità di taglio, vale a dire il tempo necessario affinché il disco riesca a tagliare un metro di un materiale. Anche in questo caso, le prove vengono fatte su più materiali e per più marche e contribuiscono a testare il disco per verificare su quali materiali riesce a rendere al meglio.

Un terzo requisito è il prezzo. In questo caso, un prezzo basso non è generalmente sinonimo di alta qualità. Il prezzo infatti si determina proprio in base alla qualità del disco, così che un prezzo basso indica una bassa fascia qualitativa con conseguente abbassamento del tempo di durata e della velocità di taglio. Quindi fate attenzione, piuttosto che comprare quattro dischi di bassa qualità sostituiti uno dopo l’altro, potrebbe essere conveniente un solo disco diamantato più costoso ma di sicura qualità. Un disco universale non darà mai la resa di un disco diamantato specifico per materiale, anzi, il suo costo sarà più elevato proprio in funzione dell’alta capacità di taglio per un materiale ben preciso.

Ulteriori misure che cambiano la durata, e quindi la qualità, di un disco diamantato sono il diametro e il foro. Ma prima è necessaria una premessa:

i dischi diamantati possono essere distinti in base al tipo di taglio come dischi a secco e dischi ad umido. I dischi a secco si usano su smerigliatrici angolari mentre i dischi ad umido sono pensati per le taglierine da cantiere. I fori delle due tipologie sono diversi per non far sbagliare chi utilizza l’uno o l’altro attrezzo. Il foro dei dischi per smerigliatrici è di 22,2mm, mentre quelli per taglierine da cantiere vanno dai 25,4 ai 30 mm. Per il diametro complessivo, i dischi per smerigliatrici (a secco) vanno da 100 a 230 mm, mentre i dischi per taglierine da cantiere (ad umido) vanno da 150 a 400 mm.

Il diametro contribuisce a determinare la qualità, così che le case produttrici usano oggi il simbolo del diamante per determinare il livello di qualità, già pre-esposto ai potenziali acquirenti: un diamante indica la fascia economica uso hobby (scarsa qualità), due diamanti indicano uso normale ma ancora bassa qualità, tre diamanti indicano un disco di media durata, quattro diamanti indicano una buona qualità necessaria per gli usi professionali, infine cinque diamanti indicano l’alta qualità, per usi molto professionali e disponibili anche nei modelli silenziati che fanno meno rumore al taglio. Il livello qualitativo, comunque, viene dato sempre in riferimento ai materiali indicati sulla confezione. Un “5 diamanti” per il marmo, si trasforma da sé in un disco di scarsa qualità se viene usato per tagliare arenaria. Fate attenzione quindi al fattore dei diamanti rapportato al tipo di materiale per cui sono indicati.

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