I dischi diamantati sono in grado di riuscire a tagliare qualunque tipo di muro, pietra, calcestruzzo, ecc. e questo sia che si tratti di materiali molto duri come il granito che più malleabili come l’arenaria. Il livello di durezza della pietra si misura secondo al Scala di Mohs tramite sclerometri. Oltre alla durezza, un altro fattore rilevante per il materiale è l’abrasività, perché indica quanto il materiale può o meno usurare un disco, indipendentemente dalla durezza. A questo proposito possiamo fare l’esempio tipico del cemento: un cemento vecchio di anni è molto duro ma poco abrasivo, mentre un cemento gettato da qualche mese è molto più tenero ma anche molto abrasivo. Così, se in apparenza il materiale è lo stesso, in realtà è differente e vanno usati due dischi diversi: uno per materiale tenero abrasivo e uno per materiale duro non abrasivo.

I dischi diamantati sono diversi in base ai due fattori della durezza e dell’abrasività e sono previsti con anima turbo, ventilata, silenziata o normale. Se l’anima è silenziata, potete notare delle particolari incisioni a forma di chiave di violino ∮ che invece non vedrete nei dischi ad anima normale. Ovviamente, la differenza è che un disco silenziato fa molto meno rumore rispetto ad uno normale.

Circa la forma del disco, possiamo trovarli a corona continua, a settori o elettrodeposti. I dischi a corona continua sono molto utilizzati nelle macchine usate per tagliare pavimenti e marmi, perché durante il taglio sono continui senza sbavature e lasciano tutto molto pulito. I dischi a settori tagliano in modo meno preciso, ma in compenso hanno una resistenza molto più lunga, perché durante il taglio rilasciano molto materiale di scarto dando respiro al taglio stesso. Oltretutto i dischi a settori sono saldati a laser e le elevate temperature raggiunte durante il taglio non consentono al settore di staccarsi dal disco, mentre i dischi a corona sono solo incollati con altre tecniche perché in questo caso la saldatura laser farebbe deformare i dischi.

Esistono poi i dischi universali, che all’apparenza possono sembrare un ottimo affare perché “tagliano ogni superficie” essendo fatti con leganti duri che consentono di tagliare un po’ di tutto. In realtà questi dischi se sollecitati continuamente su materiali duri come ad esempio il gres possono al contrario durare davvero poco, quindi attenzione a come li utilizzate e prendete con le molle il termine “universali”.

Il dischi specifici sono i migliori perché studiati appositamente per tagliare determinati tipi di materiali per cui sono ottimi, mentre non sono utilizzabili su materiali differenti. Sulla confezione di un disco diamantato, infatti, potrete leggere le etichettine che illustrano le performance del disco rispetto a diversi materiali, ad esempio: “Gres porcellanato (Eccellente) Cemento stagionato (Ottimo) Clinker (Discreto) Calcestruzzo (Poco buono)”. Queste etichettine sono la prima cosa che dovete guardare per l’acquisto. In seguito, si guarda la fascia qualitativa: bassa, hobby, alta, altissima.

Altra distinzione è tra i dischi uso ad umido rispetto a quelli normali. I dischi ad uso umido non potranno mai essere utilizzati a secco, altrimenti verranno irrimediabilmente danneggiati subito. Al contrario, invece, un disco a secco può lavorare ad umido senza subire danni.

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