Un modo interessante e capace di attirare l’attenzione in una casa è quella di realizzare una parete a vista dal sapore antico, che rimanda con la mente a tempi passati, quando le case erano realizzate interamente in pietra o in legno. Tuttavia, a meno che non si voglia incappare nel falso evidente, queste opere rendono meglio all’interno di abitazioni che hanno già una certa rilevanza storica, come antiche masserie o vecchie case di montagna. Realizzare una parete a vista in una casa che è evidente non avere più di trent’anni, significa essere consapevoli che chiunque la veda si accorga che “stona” con l’ambiente e che si tratta evidentemente di un falso.

Quando, invece, si è davanti ad un’abitazione dal valore storico del tipo evidenziato qualche riga sopra, allora si può pensare di realizzare una parete a vista, tenendo sempre conto della storia dell’abitazione, del tempo che ha vissuto, del posto in cui si trova. Prima di procedere ad un intervento, quindi, anche in questo caso è bene farsi consigliare da esperti di restauro o da interior designer, che possono ben indirizzarvi sul tipo di parete a vista da realizzare e su quale punto scegliere.

Una volta definito preventivamente tutto ciò, si può cominciare la lavorazione vera e propria. Non è necessario disporre di personale specializzato, anche se ovviamente una certa esperienza nel settore aiuta. Una squadra ideale è fatta di almeno tre persone, ma anche con due si può ottenere il risultato. Se la struttura non è sottoposta a vincoli particolari, allora potete fare un vero progetto oppure un DIA (denuncia di inizio attività) al Comune.

Se è necessario rimuovere l’intonaco dalla parete da trattare è necessario utilizzare un demolitore meccanico, specialmente se si devono rimuovere cemento e malta. Ne esistono varie tipologie, con una preponderanza di quelli a funzionamento elettrico. Rimuovendo l’intonaco cercate di non scheggiare le pietre sottostanti, dal momento che devono restare a vista. Fatta questa operazione preliminare, si utilizza uno scalpello pneumatico per la pulizia delle fessure tra le pietre, luogo in cui andrà poi inserita la malta, senza utilizzare ancora acqua. Si passa quindi la spazzola d’acciaio per la pulitura delle pietre (solo per eliminare lo sporco residuo e NON per cercare di ravvivare i colori). Scalfire le pietre con la spazzola o con una sabbiatrice è un errore, compiuto da molti in passato, perché la pietra si danneggia.

Per preparare la malta necessaria a chiudere le fughe si utilizza una betoniera. La malta va composta con tre parti di sabbia sottile e una di cemento di un unico tipo, quindi si “spalma” sulle fessure tra le pietre, senza coprire queste ultime. Dopo circa un paio d’ore, riprendete la spazzola d’acciaio e pulite i conci, lasciando gli spazi fin dove si crede. Con la stessa spazzola fate pressione sulla malta per farla attecchire meglio. Il consiglio è di lasciare la malta a due cm dal bordo esterno delle pietre per risaltarle e creare giochi di luce ed ombre quando illuminate. Usate anche antiumido se vi trovate in un luogo in cui la pioggia è piuttosto frequente.

L’intero lavoro va fatto con molta attenzione per evitare di rompere le pietre o lasciare spazi soggetti a infiltrazioni.

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