Quando i lavori si protraggono a lungo nel tempo l’impianto elettrico di cantiere va sottoposto ad opere di manutenzione che lo mantengano in piena efficienza. Per legge (art. 35 comma 5 D.Lgs. 626/94), la manutenzione deve essere affidata a personale qualificato.

Esistono differenti livelli di manutenzione. La manutenzione ordinaria riguarda gli interventi che vanno effettuati a seguito di eventi accidentali che non modificano l’uso o la struttura dell’impianto elettrico e quindi non serve una nuova dichiarazione di conformità. La manutenzione straordinaria prevede invece modifiche nell’uso e nella struttura dell’impianto ed è obbligatoria in tal caso la dichiarazione di conformità.

I controlli periodici consistono nel verificare che l’impianto mantenga il suo stato di utilizzo “a regola d’arte” sia tramite controlli visivi che pratici. I controlli visivi riguardano la verifica di eventuali difetti venuti a crearsi come ad esempio modifiche non a norma, involucri protettivi rotti o lesionati, connessioni elettriche saltate, situazione ambientale pericolosa per polveri ed acqua, eccessivi surriscaldamenti o vibrazioni. Il controllo pratico viene fatto effettuando una o più operazioni per verificare che l’impianto risponda perfettamente.

In cosa consistono le verifiche? Esse sono indicate nella norma CEI 64-8 e vanno anche allegate inizialmente in un registro assieme alla dichiarazione di conformità. Tra queste verifiche ricordiamo:

-          Prova di continuità dei conduttori;

-          Prova della resistenza di isolamento;

-          Prova dei sistemi protettivi;

-          Prova di tensione;

-          Prova di rispondenza dell’interruttore di emergenza;

-          Prova di funzionamento dell’impianto di illuminazione di emergenza;

-          Prova della protezione dell’interruzione automatica di alimentazione elettrica.

Queste sono solo alcune delle verifiche possibili, soprattutto nelle aree più a rischio di un cantiere se ne effettuano anche altre in fase di installazione e durante il periodo di attività.

Se viene riscontrato qualche malfunzionamento, sono necessari alcuni accorgimenti prima di effettuare le riparazioni per scongiurare qualunque pericolo. In linea di principio bisogna:

- staccare l’alimentazione, aprire l’interruttore e controllare che non ci siano ritorni di corrente;

- controllare che la parte da riparare non sia in tensione;

- per le linee elettriche, collegare e mettere in cortocircuito, controllando che gli impianti vicini siano fuori servizio

- fare frequenti controlli sulla continuità del conduttore di protezione dell’impianto a terra, è un controllo importante perché l’eventuale rottura o discontinuità non risulta da alcun apparecchio.

Gli standard prevedono dei controlli periodici che devono essere effettuati con queste cadenze:

-          Ogni tre mesi controllo sui dispositivi di sezionamento;

-          Ogni mese controllo dell’interruttore di emergenza e dell’arresto di emergenza, nonché delle protezioni differenziali (queste ultime ogni mese con pulsante di prova e ogni sei mesi con apposita strumentazione);

-          Ogni tre mesi controllo a vista dell’impianto di terra, della custodie e dei pressacavi, delle guaine, dei cavi posati a vista, delle prolunghe.

-          Ogni sei mesi coordinare le protezioni contro le tensioni di contatto.

Per tutti gli approfondimenti sul tema, consigliamo il libro “Impianti elettrici nei cantieri” di E.Grassani, edizioni Utet Delfino, 2000.

immagine: Wikimedia Commons Public Domain

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