Quando scegliamo un disco diamantato da montare su taglierine da cantiere o smerigliatrici, ci troviamo di fronte una vasta scelta sia di forme che di materiali.

I diametri stessi, ad esempio, sono molto diversi tra loro e vanno da 115 mm fino a 300 mm dando così ampia scelta, ma allo stesso tempo incertezze e spesso capita che si compia una scelta poco ideale o addirittura errata, per mancanza di adeguate informazioni su ciò che si deve fare.

Ciò che conta è il tipo di materiale da tagliare e, su questa base, va fatta la scelta del disco, indipendentemente dai prezzi proposti, anch’essi ormai molto vari. Non sapendo su quali elementi si fonda la scelta, spesso si finisce per chiedere consiglio ai commessi stessi del negozio, i quali lungi dall’essere degli operai specializzati o dall’avere lunga esperienza nei lavori da taglio non di rado ne sanno davvero poco. Il risultato è chiedere un parere a chi ne sa quanto o persino meno di noi, concludendo così un pessimo acquisto. Anche perché bisogna ricordarsi che davanti si hanno prima di tutto dei venditori, che tendono a “rifilare” all’acquirente dei pezzi rimasti da più tempo di cui vogliono disfarsi. Se vi servono poi dischi ad elevate prestazioni, quindi dal prezzo maggiore, potrebbero assicurarvi che “questo disco a buon prezzo vi darà ottime prestazioni” perché temono che il prezzo elevato vi allontani dall’acquisto. Tutti elementi, questi, che vi allontanano dalla scelta ottimale.

Dopo diverso tempo, quando chi utilizza il disco si rende conto che quest’ultimo non ha reso quanto le aspettative, spesso si addossa la colpa alla marca, considerandola così di scarsa qualità. Invece il problema è probabilmente un altro: non è stata fatta a monte la scelta più adatta.

Ogni azienda produttrice presenta una vasta gamma di dischi in base ai materiali che devono essere tagliati, perciò con tutta probabilità scegliendo il disco giusto la stessa marca che vi ha deluso vi avrebbe invece garantito ottime prestazioni, sebbene con un esborso maggiore. Ma ciò che conta in questo campo non è il prezzo, quanto il risultato finale che, se inadeguato, può venire a costare molto più di un disco efficiente.

Anche l’acquirente, perciò, non deve vedere necessariamente nel basso costo “l’affare”, così come deve diffidare dei dischi “universali”, che non esistono, perché ogni materiale è differente da un altro. Ne consegue che il “disco universale” avrà vita breve e scarse performance, mentre i dischi appositamente studiati per un determinato tipo di materiale riescono a garantire durata ed efficienza di gran lunga maggiori.

Ogni materiale presenta una sua durezza propria ed è su questo che viene “settato” ogni disco diamantato. Un disco studiato per il marmo, ad esempio, se utilizzato su arenaria finirà per consumarsi molto prima perché se è vero che l’arenaria è più malleabile, è però più abrasiva. Il massimo consiglio su come scegliere i dischi diamantati è quindi di basarsi esclusivamente su due fattori: il tipo di materiale da tagliare e il livello di abrasione, senza considerare i dischi universali e senza badare a costi eventualmente più sostenuti. Consigliamo infine di scegliere tanti dischi specifici quanti sono i materiali da tagliare.

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